mercoledì 25 giugno
Il 24
giugno ogni anno si festeggia san Giovanni Battista (e non san Giovanni bassista 😄) patrono tra l'altro di Torino.
Mi è venuta voglia di provare a ricordare i miei 50 anni circa, escludendo i primi anni di cui non ho ricordo, legati a questa data.
Direi dai 6 ai 15-16 anni il ricordo è legato alla Fungalera, il falò che si faceva vicino a Boves, a Rivoira, Tetti Miclas, dove abitavano i miei zii paterni, i cugini e dove finite le scuole spesso si andava, cercando un po’ di refrigerio.
In realtà essendo a ridosso della montagna, la Bisalta, che faceva da barriera, pur a circa 700 m, la cappa di afa era notevole.
Un cielo grigio, pieno di umidità detestato anche per chi abitava 11 mesi a Milano o a Torino.
Ma era anche la stagione delle fragole, quelle
raccolte per il mercato di Cuneo e quelle assaggiate, mature, dolci, rosse dall’esterno
all’interno. Mai più mangiate così buone e dolci.
Ma
torniamo a san Giovanni.
La Fungalera, ossia la pira preparata nel prato. Una tradizione diffusa.
Infatti, arrivato il
buio si vedevano le pire accese, anche sulla montagna. Il fantoccio a volte allestito
e che pian piano prendeva fuoco. La pira fatta di fascine, il fuoco acceso alla base, che saliva a illuminare la notte di san
Giovanni.
Mia cugina che, dopo aver legato un po’ di pagliette di ferro a uno spago, quelle che si usano in cucina, le accendeva e le faceva girare disperdendo frammenti incandescenti e luminosi.
La sorpresa degli adulti e dei bambini per quella pioggia di scintille. E poi quasi conclusa la combustione del falò si ammucchiava la brace viva e fiammante e i più temerari si divertivano a saltare quella montagnola ardente.
E qualcuno in
passato si scontrò pure al centro del braciere, partendo da direzioni
esattamente opposte.
24
giugno 1990
La data
me la ricordo perfettamente.
Io e
Roberto avevamo la maturità, Fabrizio aveva appena compiuto 18 anni.
Avevamo
preso il carnet per le partite di Italia 90. Quella sera si giocò Argentina vs
Brasile allo Stadio delle Alpi di Torino. L'Argentina vinse 1-0, grazie a un
gol di Caniggia su assist di Maradona, eliminando il Brasile dalla
competizione. Noi avevamo venduto i biglietti ai migliori offerenti (la storia
è descritta meglio qui).
Andammo in centro, vedemmo i fuochi dalla zona ospedali, Molinette. Troppo caos, anche a
piedi.
24
giugno 1994
Appuntamento
in piazza Toti dove abitava Marco, un nostro compagno di Università.
Me lo ricordo. Mio padre era morto da 3 mesi. Mi feci il pizzo, senza baffi.
Ricordo che lui mi diceva che il pizzo era fascista.
Mi diceva anche "va bene tutto ma i tedeschi no. E già allora lo capivo". Anche se non è giusto generalizzare.
Però
volevo fare qualcosa di insolito. Forse per attirare l’attenzione da parte di
una compagna di corso che sfarfallava su tanti fiori ma senza sceglierne
uno.
So per certo di aver mantenuto il pizzo dal 1994 al 2014 senza interruzione.
Negli anni successivi ho tenuto a volte il mento rasato. Ora quando ne ho voglia lascio crescere il pizzetto bianco.
Andammo
a piedi verso piazza Vittorio. Li vedemmo all’altezza dei Murazzi sopra la Lega
dei Furiosi.
24
giugno a casa
Per anni
non andai più a vedere i fuochi. C'erano alcune televisioni locali, GRP o tele
Subalpina che ne trasmettevano la diretta. Non mi interessava assolutamente l'occasione dei fuochi in riva al Po.
24
giugno: l’acqua di san Giovanni.
Complice
i social a un certo punto è comparsa questa tradizione o meglio questa attività
da fare, per poi mettere la foto.
Preparare l'acqua di San Giovanni è molto facile. Basta raccogliere un mix di fiori ed erbe spontanee, che vanno rigorosamente colte il 23 giugno dopo il tramonto, metterle in una brocca o in una ciotola con acqua e lasciare il tutto all'esterno per l'intera notte. In questo modo la rugiada farà la sua “magia”, e bagnerà quest'acqua speciale con la propria energia.
Vabbuò.
Mai fatto.
Ho provato a fare “la barca di san Pietro” che è comunque imminente.
Consiste in riempire d’acqua una caraffa, un vaso per poi versarci il bianco dell’uovo (ossia l’albume nel caso ci fossero dubbi) e riporre il tutto all’esterno, sul balcone o in giardino nella notte tra il 28 e il 29 giugno.
La
credenza vuole che San Pietro, in origine un pescatore, vada a
soffiare all’interno dei contenitori facendo apparire una barca dimostrando
così la sua vicinanza ai fedeli.
Io ci ho provato, anni fa, ma più che una barca apparve una frittata (forse perché di notte la temperatura non scese sotto i 25°C).
Ma
ritorniamo di nuovo a san Giovanni.
Anno domini
2025. A Torino grazie a Stellantis (Serbia😞) viene organizzato un mega concerto in
piazza Vittorio, che sarà poi trasmesso in differita su Canale 5 domenica 29
giugno (e ritorna il riferimento ai ss. Pietro e Paolo e la barca).
Mia cugina
intanto mi manda stamane i video della Fungalera.
La tradizione continua, il falò, il pupazzo, le pagliette di ferro fatte girare.
Ognuno
vive la festa come può e come preferisce.
Però
ogni anno il fine giugno, tra il solstizio d’estate, i falò di san Giovanni, l’acqua
di san Giovanni e la barca di san Pietro è veramente ricco di emozioni.