giovedì 28 aprile 2022

Resistenza Granata vs Aviglianese

domenica 24 aprile

Esiste ancora il calcio "old style" in Italia ? o questa definizione ormai si può usare solo per contesti internazionali ma non italiani?

Probabilmente la si può trovare ancora in alcuni campi di C2 dove la passione è ancora genuina e la partita di calcio è legata a campanilismo e amicizia o parentela con i giocatori in campo.

Ma cos'è il calcio "old style"? 

Per me è ciò che fa diventare una partita di calcio un momento di spettacolo, amicizia e emozioni in campo e sugli spalti. E' ritornare a quando si andava allo stadio senza macchina fotografica o telefono cellulare ma solo la sciarpa al collo, il Borghetti comprato dall'ambulante che si faceva largo tra centinaia di corpi in piedi, assiepati uno contro l'altro. Rivivere le partite con i tamburi e le torce, i fumogeni. Intuire tra la coltre dei fumogeni le prime azioni di gioco. 

Calcio "old style". Non è certo scomparso. A volte sui social compaiono video o foto di partecipazione ancora sanguigna. Normalmente arrivano da campionati europei più secondari pur di prima categoria/divisione, mi vengono in mente Grecia, Polonia, Ungheria, l'area balcanica....oltre al Sudamerica ....
In Italia, Germania, Francia e Spagna a parte le coreografie, sempre e comunque più rare e circoscritte a una porzione di stadio (anche se ci sono società che guidano i loro sostenitori con il QR-code affinchè realizzino al meglio la coreografia 😁!) l"old style" è sempre più raro. Rimane il mondo anglosassone, con i suoi roboanti cori che coinvolgono tutto lo stadio.

In realtà nulla è perduto. Il calcio genuino, un po' "pane & salame" c'è ancora. 

Bisogna scendere la piramide del calcio, arrivare ad esempio alla Terza Divisione.

E precisamente la Terza Categoria Torino girone A. Questo anno sono presenti ad esempio due società, l'Aviglianese e Resistenza Granata che hanno in campo e fuori lo spirito "old style".

E domenica Resistenza Granata, già corsara in autunno ad Avigliana, ha affrontato per il ritorno l'Aviglianese.

Partita ricca di emozioni in campo con gli ospiti due volte in vantaggio e due volte raggiunti per il 2:2 finale.

Lo spettacolo però è stato a bordo campo, fin dall'entrata in campo dei giocatori. Fumogeni arancioni tra gli ospiti, granata tra i padroni di casa. E poi cori, bandieroni, bandiere, un petardo, ancora fumogeni, le casse di birra, il sostegno incessante. 

E andiamoooo, dai su le mani, facciamoci sentire. Dai dai....

E in campo nessun divo, niente gel sui capelli, sugli spalti nessuna tessera del tifoso o carta d’identità, nessun tornello, niente VAR, il rumore lo fanno i tifosi, ragazzi e ragazze giovanissim* e signor* di mezza età, e non gli annunci pubblicitari o la musica scelta dalla società e sparata a tutto volume.

Se le Pay TV e i procuratori, le piste d'atletica e i seggiolini hanno progressivamente allontanato fisicamente e emotivamente i tifosi dal campo di gioco, poter seguire partite come quella di domenica ti riavvicina eccome a quella rete che divide la gradinata dal campo.  E ti fa tornare la voglia di seguire il calcio, come gioco.

Perchè una partita deve anche esser 90 minuti di festa e anarchia




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