lunedì 16 maggio 2022

La teoria dei flussi

 lunedì 16 maggio

Il mio approccio parascientifico a quella che definii la teoria dei flussi iniziò nei primi anni del nuovo millennio, durante molte serate al Caffè Rossini. 

Ai tempi in certi momenti si veniva letteralmente trasportati dal flusso di persone. Non c'erano soluzioni...dovevi lasciarti andare, cedere alla direzione, che fosse verso l'uscita o verso l'interno, verso il bancone, verso i bagni. Ciò che da sempre mi incuriosì e affascinò fu il motivo di questo flusso discontinuo di persone (come proveniente da un pullman appena scaricato). 
In assenza di cause esterne come un cambiamento climatico (tuoni, fulmini, tempeste...), sociale (una sommossa popolare, una carica dei celerini, un vero pullman di tifosi dal lungo Dora diretti verso il centro....(esempio a caso...ma ricordo i tifosi del Liverpool nel 2005...) mi sono sempre chiesto tra un sorso di negroni, di Mc Farland  o un gin&lemon come mai si passasse da relativa calma e assenza di flusso umano a cinque minuti di delirio totale. Un moto quasi ondoso, spesso improvviso.
Il flusso anomalo non è costituito da compagnie compatte che decidono all'unisono di spostarsi, dall'interno all'esterno o viceversa. Sono flussi di persone completamente eterogenee ma con un'unica direzione. Almeno quello! L'ingorgo spesso non si crea per l'incrocio dei flussi ma solo per l'esistenza stessa del flusso. A un certo punto la gente si sposta e comincia la festa ma in un attimo si ferma tutto.

Il motivo dell'arrivo dei cosiddetti pullman di persone restò per me un mistero.

Analogo discorso, però più facile da spiegare sono i corridoi che si formano in caso di assembramento ad esempio ad un concerto in piedi. 
Si creano dei flussi, dei corridoi, a monte o comunque lungo il primo tragitto dove ci siano degli spazi, ovviamente davanti ai tuoi piedi o dietro la tua schiena. Tutti passano da quel corridoio. Gente alta, gente bassa, gente con lo zaino o con la birra in mano. In questo caso immagino che si siano creati degli spazi iniziali, perché alcune persone sono distanziate o sono più inclini a lasciar passare, perché più gentili o fisicamente più minute.

Infine le code in tangenziale o in autostrada. 
Frenate improvvise, minime distanza di sicurezza, flusso del traffico paralizzato. Tutti fermi. Poi si riparte. Cento metri...di nuovo fermi. Un paio di minuti fermi. Nell'altra direzione il flusso è regolare. Si riparte. Cambio di carreggiata...un'illusione. Come al supermercato dopo pochi secondi ti fermi e quelli di fianco vanno avanti. Si riparte...un po' di kilometri di strada libera, ti chiedi il motivo per cui tutti fossero fermi. Non ci sono incidenti, non ci sono lavori in corso, non ci sono restringimenti.  
E nel frattempo nella direzione opposta si rallenta per guardare meglio cosa succede. 
Per questo problema ovviamente ci sono studi per cercare di evitare questi disagi. 
I sistemi di guida "intelligenti", la guida senza pilota. E' chiaro che se tutti potessero andare pur a velocità ridotta anzi ridottissima ma costante non ci sarebbero fermate ma un flusso molto lento ma comunque costante. 
La frenata, i cambi di direzione, i tempi diversi di reazione, di ripartenza provocano tempi morti, spazi abnormi tra un veicolo e l'altro. La chiamano la teoria dell'onda...quella che cerca di spiegare le famigerate "code a tratti", argomento caldo dei bollettini sul traffico!

Ma l'onda umana me la devono ancora spiegare!

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