mercoledì 30 marzo
Sarà l’arrivo della primavera dal
punto di vista astronomico, sarà il periodo emotivamente difficile e
suscettibile di emozioni e ricordi forti...saranno le due notti insonni…saranno
alcuni fatti o alcuni post pubblicati da amici su Facebook…insomma si è creato
un miscuglio di sensazioni, pensieri….probabilmente slegati o forse legati
inconsciamente da un malessere interiore o da una sensazione di troppo pieno…come
il vulcano che sta per eruttare.
Scrivo un po’ senza un ordine preciso…proprio perché i pensieri sono arrivati un po’ per volta, senza una logica o una spiegazione precisa.
Partirei da un lungo post dal
collega di tesi nel lontano 1997, Enrico, che qualche giorno fa ha raccontato cosa si sarebbe perso se fosse morto lo scorso anno, 10 anni fa, 20 ,30,
40 o 50 anni fa. Un’analisi semplice, un po’ distaccata ma estremamente
personale. Sono cose che succedono. A 30 anni non si fanno ancora i bilanci….a
50 si comincia….perché ci sono altri 50 anni da vivere!
Anno domini 2022…sono ormai due
anni che è comparso il Covid19. Rivedo i miei cosiddetti “ricordi” di Facebook,
il mio atteggiamento scettico e superficiale quando Codogno era già in piena
emergenza, poi le vignette delle prime settimane, le ironie …poi il lockdown,
le canzoni sul balcone, le lenzuola “Andrà tutto bene”, l’illusione che una
situazione così ci avrebbe cambiati, in meglio …forse.
Sono passati 2 anni, non è andata
così bene, ci siamo divisi tra Vax/no Vax, seconda o terza dose, green pass, mascherine
tollerate o imposte…non è andata bene, non siamo diventati migliori. E’ stata
una guerra, batteriologica e poi economica e sociale.
La guerra….eh…la guerra non può
unire…o meglio l’intento di una guerra spesso è riunire…riformare una vecchia
geopolitica….ma la guerra divide. La guerra divide perché economia, politica,
religione o interessi diretti o indiretti devono dividere per ottenere il
massimo risultato. Il “divide et impera” è sempre ancora la strategia vincente.
La guerra….da circa un mese il
conflitto Ucraina Russia ha preso spazio e messo in secondo piano il Covid. La
guerra….con chi schierarsi…anche se è facile dietro un monitor, uno smartphone a
1000 km. Meglio gli Ucraini, come nazione, anche se ci sono i nazisti? meglio
la grande Mamma Russia, il sol dell’avvenir, un guerrafondaio ? e poi la NATO…e
chi costruisce e vende armi? Alla fine sempre per usare termini non in italiano
(latino, inglese, acronimi etc) …Nimby ossia not in my backyard…Mi raccomando…dovunque, ma
non a casa mia.
Quindi il Covid è in secondo
piano ormai? Siamo alla vigilia del 31 marzo….doveva cambiare tanto….per non
cambiare quasi nulla..
Dovevamo uscirne migliori…poi in
questi giorni sempre il solito mondo social, che però è diventato preponderante
nella nostra vita….due fatti.
Una scritta d’amore, non
egoistica, fatta con i gessetti in uno dei salotti di Torino, piazza San Carlo.
Prima gli insulti, il disdegno, i soliti articoli sul vandalismo giovanile…poi
alcuni chiarimenti e spiegazioni…..la solidarietà, i meme simpatici che dall’idea
reale e attuata creano immagini simpatiche di cosa si sarebbe potuto scrivere.
Tanto rumore per poco…Ma se ci pensiamo pur con la guerra a 1000 km, i
rigurgiti forse mai sopiti di Al-Qaeda, l’esasperazione di tanti ormai….se è
così facile occupare di notte una piazza e decorarla con i gessetti….non è così
difficile fare altro…no?
Seconda notizia: l’uccisione di
Carol Maltesi alias Charlotte Angie. Tutto il morboso si riversa sulla sua
occupazione, quella di pornostar. La notizia è cosa facesse da viva. Il resto è
cronaca. Ho il disgusto…..non voglio scrivere altro.
In fondo la vita, la nostra vita
sociale e lavorativa è fatta di difficoltà…ma come già cantavano gli Scorpions nel
1994 “no pain, no gain”. Motto molto sentito da chi si dedica anima e corpo a
un obiettivo, che so….in palestra o in bici o in piscina o una pista d’atletica.
Oppure dai ragazzini (gli Zoomers) che nella loro incoscienza preferiscono,
come facemmo noi, fare delle scelte anche un po’ scellerate in nome del divertimento
e del piacere attuale. E pazienza per il mal di testa domattina…ma questo lo
facciamo ancora noi Boomers / Generazione X.
In questi giorni sto guardando su
Netflix i “Diari di Andy Warhol”. Sono arrivato a metà anni 80 …Andy e i suoi
amici frequentano ancora lo Studio 54 …ma stava incombendo l’AIDS. Stava finendo
un’epoca. All’inizio fu un po’ come per il Covid ma a livello sociale e
sessuale mai più tornò come prima. Come con il Covid. Non tornerà più come prima. Non
sono paragonabili HiV e Coronavirus…ma certi effetti sociali sono sovrapponibili.
Siamo la Generazione X. In questi
giorni un altro amico, Moris, ha riproposto sempre su Facebook…(ehh lo so
essendo un vecchio non uso Tik Tok o né usai Snapchat) un suo scritto…che in
questo caso…essendo breve ci tengo a citare.
Noi che siamo sempre incazzati.
Il cerchio si chiude…..torno a
quanto scritto da Enrico. Se fossi morto….lo scorso anno, 10 anni fa…30 anni fa
cosa mi sarei perso?
Io so cosa mi sarei perso…..ma
per tanti anni della mia vita sull’onda del “no pain no gain” o no fun no gain”
pensavo che la vita fosse da viversi a mille senza freni. E per ora non ho rimpianti
.
Ora a 50 anni…ecco…però un po’ mi
spiacerebbe morire oggi. Se fossi morto lo scorso anno, 10, 20, 30, 40 o 50 anni
fa mi sarei perso tante cose.
Paolo Rossi cantava:
Era meglio morire da piccoli,
Ma in fondo da non credente….meglio viverla questa vita …esagerando con moderazione tra pain, fun & gain.
Nessun commento:
Posta un commento