mercoledì 22 dicembre
Dopo
quasi un anno di attesa….arriva al cinema Diabolik dei fratelli Manetti.
Confesso
di aver letto solo un paio di fumetti ideati dalle sorelle Giussani forse perché
sono stato un bambino un po’ triste e anomalo per certi aspetti visto che non
ho praticamente mai letto fumetti, ho giocato pochissimo a calciobalilla e non
ho mai fatto un album di figurine. Ma a parte la digressione personale….ero
comunque interessato a vedere questa trasposizione cinematografica.
Avevo
già visto anni fa la pellicola del 1968 diretta da Mario Bava….film un po’
onirico un po’ pop e psichedelico.
Sicuramente
la versione Manetti è molto soft, tranquilla...quasi lenta o forse appare lenta
anche per la lunghezza stessa della pellicola.
Le
mie più grosse aspettative erano per Luca Marinelli. Il personaggio è un po’
troppo introverso e taciturno (abituati alle sue interpretazioni in Non essere
cattivo o Lo chiamavano Jeeg Robot), è vero che Diabolik deve evitare di
svelare la sua identità, i suoi nascondigli però è sempre un passo indietro
rispetto a Eva Kant. Certo il fascino di Miriam Leone agevola la parte. Anche
se all’inizio certe espressioni simili a mezzi sorrisi scappati mi avevano
fatto un po’ dubitare sulla sua interpretazione. La lady Kant è poco
convincente e credibile. Per fortuna poi nasce l’Eva Kant compagna di crimine
di Diabolik (Mogliettina
un corno!) Non
c’è due senza tre…quindi Valerio Mastandrea nei panni dell’ispettore Ginko. Soffre
inconsciamente l’inferiorità rispetto al genio diabolico, ma riflette e agisce
accendendosi la pipa, sperando di aver il meglio sul crimine.
E
per concludere piacevole la colonna sonora e anche gli inediti di Manuel
Agnelli, tra cui La
profondità degli abissi.
aggiornamento giovedì 30 dicembre
Al Museo del Cinema all'interno della Mole Antonelliana è in corso una mostra su Diabolik.
le locandine della pellicola di Bava
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